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In campagna...

Se l'acqua impiegata è inquinata da micro-organismi nocivi, la coltura viticola ne risente!

Irrororare i filari dei vignet con acqua ozonizzata nei giorni immediatamente precedenti la raccolta delle uve permette di contenere in maniera naturale lo sviluppo di muffe e batteri (es.Botrytis cinerea). Notoriamente in questo periodo non è possibile utilizzare trattamenti chimici per rispettare i tempi di "carenza" previsti dalle normative vigenti. Una carica batterica aumentata presuppone un maggiore impiego di solfiti nelle successive fasi di vinificazione.

Ricercatori del CRA di Bari in Italia, inoltre, hanno testato l'utilizzo dell'acqua ozonizzata su filari di uva rossa "primitivo" nei giorni precedenti la raccolta riscontrando una significativa diminuzione delle muffe patogene ed un incremento dei polifenoli.

L'impiego di ozono nell'acqua d'irrigazione, grazie al suo forte potere ossidante permette di sanificare sia l'acqua prima dell'irrigazione sia il terreno ed arricchirlo nel contempo di ossigeno. Patogeni, batteri, virus e funghi vengono eliminati naturalmente. Anche la rete di distribuzione dell'acqua viene sanificata con l'utilizzo dell'ozono.

L'acqua ozonizzata, grazie al suo alto potere disinfettante con zero residui sul prodotto, può essere utilizzata con effetti benefici per irrorare i grappoli d'uva prima della raccolta e diminuire le muffe indesiderate, migliorando così la qualità del vino e riducendo l'uso di solfiti.



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